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Lasciti testamentari

Per destinare il tuo patrimonio a cause a te care
Per conservare la propria memoria o quella di una persona cara, dare continuità ai propri valori e ideali o più semplicemente sostenere una o più cause in cui crediamo, possiamo decidere di devolvere in tutto o in parte il nostro patrimonio ad uno o più enti che perseguono finalità d’utilità sociale.
Quando inseriamo nel nostro testamento un legato a favore di un ente non profit o addirittura lo nominiamo nostro erede, il nostro testamento diventa immediatamente solidale e ci permette di contribuire, anche quando non ci saremo più, al perseguimento del bene comune.

F.I.Do ha come obbiettivo quello di aiutare le persone a pianificare i propri lasciti, mettendo a loro disposizione un’infrastruttura legale, fiscale e amministrativa che possa assicurare

I benefici

Grazie a F.I.Do potrai:

avere la certezza che il lascito venga utilizzato per le finalità scelte dal fondatore, che esse siano a favore di enti o persone svantaggiate

stabilire come dovranno essere utilizzate le risorse nel tempo, anche investendole, così da donare solamente le rendite, creando così un lascito perpetuo

sostenere una pluralità di enti in momenti diversi e con contributi variabili nel tempo, anche a fronte di nuovi bisogni che non è possibile definire a priori

Vuoi aprire un lascito testamentario?

Testimonianze

Le storie

Fondo in memoria di Fiorenza Bassoli

Sindaco di Sesto San Giovanni, senatrice e vicepresidente del Consiglio regionale, Fiorenza Basso li si è distinta per il suo impegno per migliorare la condizione del malato attraverso il riconoscimento delle cure palliative nella tutela dei diritti del fine vita.

Dopo la sua scomparsa, i figli hanno scelto di onorarne la memoria costituendo un fondo filantropico, che ha da subito raccolto donazioni per finanziare borse di studio per la formazione universitaria e la ricerca nelle cure e nella medicina palliativa.

Il fatto di delegare totalmente alla Fondazione Italia per il Dono la parte amministrativa e di raccolta fondi, oltre alla gestione quotidiana delle donazioni, ci ha permesso di non dovere aprire un’associazione o una fondazione, di non doverla gestire e di poterci dedicare alla parte di comunicazione”, racconta il figlio Yuri.

Non solo. Grazie alle comunicazioni predisposte da F.I.Do abbiamo potuto garantire ai nostri donatori informazioni sull’uso delle donazioni, offrendo un alto livello di fiducia e trasparenza”.

Stupiti dalla generosità di chi ha donato a questo fondo anche in un periodo delicato come quello dell’emergenza Covid, alla domanda su cosa significhi per loro essere filantropi, i figli di Fiorenza rispondono che cercano solo di dare il proprio contributo alla comunità. Proprio come aveva fatto – e continua a fare – Fiorenza.

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